«Sai, Camilla, io non volevo una figlia femmina e a maggior ragione non la volevo come te, con la Sindrome Ring14 e con tutti i gravi problemi correlati. Volevo un maschio e lo volevo normale e perfetto. Quando sei nata ho provato nei tuoi confronti emozioni e sentimenti così diversi e opposti che nessuno può riuscire a capire. Tanta rabbia, quella brutta, che copre i dolori più grandi e poi disperazione, senso di colpa, vergogna, impotenza. Non ti accettavo Camilla! Ed è stato difficile anche accettare di non accettare la propria creatura. Ma tu sei tosta, Camilla, sei forte e determinata e ci hai provato in mille modi a farti largo tra le mie difese e a superare le mie paure; e mi hai sempre accettata e cercata, nonostante i miei dinieghi e i miei rifiuti. Tu, la tua mamma l’hai voluta a tutti costi, e adesso ce l’hai. Adesso, Camilla, io ti adoro! Dai, balliamo con la vita?»

 

mamma Anna

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